Cosa visitare:
Sofia:
Sofia è la città che "cresce ma non invecchia". In origine Sofia era una villaggio trace fondato, in una zona con precedenti insediamenti neolitici, nel VII sec. a.C. dalla tribù dei Serdi, da cui il primo nome Serdica. Occupata dai Romani nel 29 d.C., si sviluppò nel con il nome di Ulpia Serdica come centro fortificato e come mercato. Sotto Aureliano divenne capoluogo della provincia di Dacia e verso la metà del IV sec. fu sede di un Concilio cui parteciparono 170 vescovi. Fu un importante punto di passaggio sulla strada tra Naisus (oggi Nis in Serbia) e Costantinopoli. Nel 441 fu saccheggiata dagli Unni, quindi ricostruita da Giustiniano. Fu città bulgara dal VII sec., ma nel 1018 fu presa dai Bizantini. Ritornò bulgara alla fine del XII sec, dove fu uno dei maggiori centri delSecondo Regno Bulgaro. Fu chiamata Triaditza dai Bizantini, Sredetz dai Slavi. Assunse l'attuale nome Sofia nel XIV sec. dalla basilica Santa Sofia. Nel 1382 cade sotto dominazione turca, sotto i quali fu un modesto centro economico. Liberata dopo laguerra Russo-Turca (1878) divenne la capitale del Terzo Regno Bulgaro nel 1879. La città si sviluppò rapidamente passando da 20.000 a 300.000 abitanti (1939). Sofia è oggi una moderna città cosmopolita di 1.100.000 abitanti: essa rispecchia nei reperti archeologici che conserva e nella architettura i diversi momenti della storia della città e del Paese. IL MONASTERO DI RILA E' il maggiore della Bulgaria. Sorge a 1147 m di altitudine nel cuore del suggestivo massiccio montano di Rila, a 119 km da Sofia. E' stato fondato nel X sec. dall'eremita Ivan Rilski. A quell'epoca la vita anacoretica era una forma di resistenza passiva dei popolo contro i feudali. L'impervio monte Rila offriva un rifugio tranquillo agli eremiti. Il convento fu due volte distrutto e quindi ricostruito. Nel 1335, Hrelio, feudatario della regione di Struma, attese al restauro completo dei monastero per il quale costruì anche una chiesa e una torre. La torre si è conservata fino ad oggi. Vi è al quinto piano una cappella con interessanti affreschi. Verso la fine del XIV sec. gli eserciti dei Turchi ottomani invasero la Penisola balcanica. Il Monastero di Rila rimase illeso dai loro attacchi e conservò i privilegi che aveva ottenuto dai re bulgari e che furono confermati dai sultani. Tuttavia il monastero fu distrutto dai "kargiali" (bande di facinorosi che infestarono a lungo le terre balcaniche dell'Impero ottomano a partire dalla fine del XVIII sec.) e fu ricostruito nell'aspetto che ha oggi nella prima metà del secolo scorso. La chiesa principale del convento desta l'ammirazione dei visitatori con i suoi affreschi, icone e intagli di stupenda bellezza e forza della suggestione artistica. Vi hanno lavorato esponenti delle scuole di pittori di Samokov e di Raslog, tra cui Zahari Zograph, Stanislav Dospevski, Dimitar Molerov, Simeon Molerov. L'Edificio centrale consta di oltre 300 celle, collegate da scale, gallerie e terrazze. La biblioteca del monastero è molto ricca - 20 000 volumi tra antiche agiografie, vangeli, incunaboli. Nel museo sono conservati antichi manoscritti, icone, doni ricevuti da conventi stranieri, diplomi regali e firmani dei sultani. PLODIV Plovdiv è la seconda città della Bulgaria, situata nella parte meridionale, lungo la strada che mette in comunicazione l'Europa occidentale con Istanbul. Basterebbe seguire l'etimologia dei suoi antichi nomi per tracciarne la lunghissima storia: le prime notizie riguardano la fondazione nel 340 a.C. ad opera di Filippo II di Macedonia, da cui ricevette il nome di Philippopolis. In età romana fu il capoluogo della provincia di Tracia col nome Trimontium, mentre le popolazioni locali la chiamavano Puldin, Pulpudeva; infine nel periodo di dominazione ottomana prese il nome Filibè. Il volto della città è un incrocio unico e variopinto di stili, epoche e tradizioni diversissime tra loro; nel centro storico, accanto ai resti ellenistici, si scoprono quelli romani, mentre poco lontano dalle chiese ortodosse sorgono la moschea quattrocentesca ancora in funzione e la chiesa cattolica, mentre la via principale della città moderna porta all'antico foro romano. Salendo la scalinata dell'anfiteatro marmoreo (in cui in estate si può assistere a spettacoli teatrali e concerti) si arriva nel cuore di Plovdiv, la Città Vecchia, una sorta di museo all'aperto dell'architettura del Rinascimento bulgaro. Le alte mura nascondono dei cortili interni; le magnifiche case hanno delle facciate dipinte e dei balconi con colonne di legno a formare una volta sulle stradine tortuose. |
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